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Dietro le quinte del progetto Erasmus +

Quattro chiacchiere con la professoressa Susanna Delmastro, referente del progetto per il liceo Spinelli.

Presentazione

La professoressa Susanna Delmastro insegna Inglese al liceo Spinelli dal 2014 ed è la referente del progetto Erasmus plus. La incontriamo per farci raccontare da lei come sta andando l’esperienza.

 

Professoressa Delmastro, cosa è il progetto Erasmus plus?

 

L’Erasmus plus è un progetto che permette alle scuole aderenti di attingere a fondi europei destinati alla formazione sia degli allievi – attraverso esperienze di mobilità - sia del personale – attraverso il job shadowing e la partecipazione a corsi di aggiornamento di alto profilo.

 

Da quando il liceo Spinelli partecipa al progetto?

 

Il team che insieme a me si occupa del progetto ha lavorato nel corso dell’anno scolastico 2021-2022 all’accreditamento, che abbiamo ottenuto a febbraio del 2023.

 

La scuola Spinelli ha da sempre una lunga tradizione di mobilità e di scambi con l’estero: cosa è cambiato per gli allievi e per i docenti grazie alla partecipazione al progetto Erasmus?

 

Alla base del progetto Erasmus c’è l’idea della mobilità e dello scambio con altre scuole europee come occasioni per realizzare precisi obiettivi di miglioramento a lunga durata dell’offerta formativa.

E’ vero che il nostro liceo è da sempre molto attento al potenziamento linguistico e culturale degli allievi, ma il progetto Erasmus ci ha permesso di affiancare alla nostra tradizionale specificità altri due obiettivi di crescita: il potenziamento linguistico e metodologico dello staff attraverso corsi di formazione nei paesi UE e la conoscenza dei sistemi educativi di altri paesi dell’Unione europea.

 

Quale è stata l’esperienza più significativa vissuta dagli allievi grazie al progetto nello scorso anno scolastico?

 

Rendersi conto che per quanto complessa e peculiare possa apparire la nostra offerta formativa, la dimensione europea della nostra scuola è una garanzia di integrazione!

All’inizio, infatti, non pensavamo fosse facile trovare una scuola partner i cui programmi didattici fossero così in sintonia con i nostri da garantire agli allievi in mobilità una occasione efficace di confronto.

E invece abbiamo scoperto a Madrid la scuola IES Isabel la Catolica, che fra le tante opzioni ne ha una internazionale tedesca: perfetta per il nostro corso B, il liceo linguistico internazionale tedesco in cui si studia lo spagnolo.

L’esperienza è stata talmente coinvolgente e significativa, che proprio grazie a loro siamo riusciti ad entrare a far parte di un progetto europeo di respiro più ampio che prevede la collaborazione, fra le altre, anche con una scuola di Marienthal, in Germania. Vedremo cosa ci porterà questa nuova opportunità!

 

Il job shadowing ha coinvolto alcuni docenti del liceo: quali sono state le ricadute più evidenti delle loro esperienze sulla quotidianità della didattica?

 

Può sembrare scontato, ma il confronto è davvero sempre un arricchimento: rendersi conto dell’alto livello delle competenze tecnologiche applicate in altre scuole alle discipline umanistiche, per esempio, diventa uno stimolo utile al miglioramento in quel settore della nostra didattica. E lo stesso vale per il confronto con diversi stili di insegnamento o con diverse modalità di creare partecipazione alle lezioni. Un discorso a parte merita poi il nostro nuovo laboratorio di biotecnologia: parte quest’anno, e l’esperienza di job shadowing del collega di scienze sarà fondamentale per questo nuovo inizio.

 

Ma non dimentichiamo che il progetto Erasmus plus si basa sullo scambio reciproco di buone pratiche: quindi anche la nostra scuola ha ospitato docenti in job shadowing, tutti provenienti da diverse scuole francesi.  Con i colleghi noi docenti abbiamo condiviso momenti in aula e fuori dall’aula, confrontandoci su obiettivi, contenuti e metodi: in alcuni casi anche per gli allievi c’è stata l’occasione di entrare in contatto fra loro, sia pure a distanza.

 

Alcuni docenti e la stessa dirigente del liceo hanno invece preso parte a corsi di formazione tenuti in diverse località europee. Per quale motivo hanno scelto di fare questa esperienza?

 

Per molti di loro, responsabili di settori come l’organizzazione degli esperti linguistici o la gestione delle certificazioni Cambridge, l’esigenza è stata operativa: perfezionare le proprie competenze linguistiche attraverso corsi di alto livello.

In altri casi invece il progetto Erasmus ha permesso di arricchire competenze disciplinari, come è accaduto per il corso di formazione sull’arte minoica, o di potenziare soft skill fondamentali nella gestione ed organizzazione di una realtà complessa come la scuola.

 

 

Siamo all’avvio di un nuovo anno: progetti?

 

Certo, e tutti in linea con i tre obiettivi – guida che ci siamo prefissati: potenziamento linguistico e culturale degli allievi, conoscenza di altri sistemi educativi europei e conseguente crescita, nella metodologia didattica e nelle competenze linguistiche, dello staff del liceo.

Con il budget che ci è stato destinato quest’anno riusciremo a garantire la mobilità di un numero di allievi pari a quello dello scorso anno e a potenziare le occasioni - a nostro parere utilissime - di job shadowing, anche se a scapito di un corso di formazione.

Per gli allievi abbiamo in cantiere un contatto interessante con una scuola spagnola di Lisbona: ci stiamo lavorando. Speriamo di scoprire un’altra bella realtà con cui confrontarci e con la quale allargare la rete di contatti che il progetto Erasmus ci sta aiutando a costruire.